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Scheda di presentazione
Locandina Cibonia
Fotografie
Cibonia
Il viaggio fantastico di un bimbo nel mondo degli alimenti. Un viaggio che gli svelerà il mondo del cibo, delle sue famiglie e di come queste vadano combinate assieme per un pasto che porti salute ed energia. Un mangiar sano che ci permette di prevenire i malanni e curarli quando arrivano. Siamo ciò che mangiamo e come lo mangiamo.
Il progetto "Nel ventre della fiaba"
Spettacoli teatrali, didattici, tra gioco e narrazione. Un teatro fatto dall’incontro tra attori, docenti e giovanissimi per sviluppare le tematiche scolastiche attraverso la messa in scena di storie e fiabe. Sono spettacoli semplici, di marcata matrice teatrale e lavoro d’attore in cui il gioco teatrale e la schiettezza dell’incontro la fanno da padroni…come nel teatro di una volta.
Ogni incontro esplora l'”uomo” e dona un piccolo insegnamento fondamentale per la vita. Così si esplora l’alimentazione e si scopre che siamo ciò che mangiamo, si viaggia nel corpo e si impara ad ascoltarlo per poter essere felici e sereni, si parla di creazione e si impara a riflettere sul senso dell’esistenza, con la matematica scopriamo che i numeri e la matematica rappresentano anche delle tipologie umane e che tutto è numero, con l’inglese di Alice scopriamo che si cresce anche sbagliando e lanciandosi in luoghi inesplorati.
L'idea e la struttura dell'incontro teatrale
Il viaggio fantastico di un bimbo nel mondo degli alimenti. Un viaggio che gli svelerà il mondo del cibo, delle sue famiglie e di come queste vadano combinate assieme per un pasto che porti salute ed energia. Un mangiar sano che ci permette di prevenire i malanni e curarli quando arrivano.
Un viaggio nel viaggio che ci permetterà di comporre i pasti leggeri e saporiti.
L’incontro ha la durata di 1 ora e 15 minuti e si divide in due: una parte teatrale composta dallo spettacolo “Cibonia” ed una di incontro e condivisione in cui si approfondiscono con i partecipanti le tematiche e le “regole” dell’educazione alimentare affrontate nella favola.
I giovani partecipanti verranno dotati degli strumenti semplici ed efficaci per una sana e corretta alimentazione.
Una lezione spettacolare in cui il teatro e l’immaginazione sono padroni di casa e dove i giovani partecipanti guidati da una coppia di navigati attori riscopriranno con la fantasia la famiglia degli alimenti che troviamo sulla nostra tavola. Uno spettacolo un po’ folle dove tra frutta che balla la samba, formaggi sonnecchianti, vecchie carote, un mescolarsi di lingue e piatti del mondo si riscopre ciò che madre natura ci regala quotidianamente e si approfondiscono le regole di un’educazione alimentare che può cambiare la nostra vita. Siamo anche ciò che mangiamo e come lo mangiamo.
A chi si rivolge
Lo spettacolo è dedicato alle scuole elementari e medie.
La favola e la struttura del racconto vengono adattati in base all’età dei partecipanti. Gli attori narrando giocano e interagiscono con i bambini e la loro immaginazione. In scena non c’è nulla: attraverso il gioco, la parola ed il corpo prende vita la fiaba con le sue tematiche.
Un teatro fatto dal semplice incontro tra attori, docenti e giovanissimi per divertirsi imparando.
Il testo dello spettacolo è stato supervisionato da un gruppo di dietologi, nutrizionisti ed esperti del settore.
Informazioni
CIBONIA
O dell’educazione alimentare
Un incontro teatrale realizzato da Areté Ensemble
Con Annika Strøhm e Saba Salvemini
Durata 1 ora e 15 minuti
Un aula o spazio teatrale se la scuola ne è fornita.
In linea col ministero
“…Le arti dello spettacolo, dunque, data la loro rilevanza pedagogica, se utilizzate in funzione didattico-educativa, sono tanto più efficaci quanto più le
scuole saranno consapevoli delle ragioni di questa scelta rispetto all’evoluzione storica e ai nuovi bisogni educativi. I ragazzi, oggi più che mai, hanno bisogno di
scoprire e condividere valori e di interagire con i coetanei e con gli adulti, e hanno altresì bisogno di sentire gli altri, anche se diversi, come una risorsa. Un sentire, questo, possibile se essi accolgono e riconoscono le differenze e le specificità dell’altro, in termini di cultura, censo, religione…Si tratta di uno spazio educativo che deve essere opportunamente costruito e valorizzato…”
MIUR e MIBACT – Legge 13 luglio 2015, n. 107, la c.d. “Buona Scuola”